Quando iniziare l'apprendimento della lingua inglese? In che modo presentarla ai bambini? Come integrare lo studio a casa e nel dopo scuola? Ce ne parla Elisa Rosellini, Magic Teacher Hocus&Lotus ed esperta di glottodidattica infantile
L’inglese è diventato fondamentale nella nostra società e non solo per avere un vantaggio lavorativo, ma è sempre più presente nella vita quotidiana, da la possibilità di potersi confrontare con culture differenti, poter viaggiare in tutto il mondo.
Il cervello umano è particolarmente attivo nei primi anni di vita dove apprende con straordinaria velocità tutto ciò che gli viene proposto. L'apprendimento della lingua è una delle capacità più naturali per il bambino, nello specifico, studi hanno dimostrato che fino ai 3-4 anni di età il cervelletto del bambino apprende e fissa i suoni riuscendo a distinguerli per ciascun idioma. Ecco perché per quanto sembri assurdo avvicinare il bimbo ad un'altra lingua quando ancora sembra non avere il controllo della propria (sembra, perché in realtà la conoscono già bene anche se non la pronunciano), si tratta invece proprio del periodo più indicato per una conoscenza che sarà naturale e veloce.
Non è quindi importante che il bambino sappia già leggere e scrivere per iniziare ad imparare una lingua straniera come l’inglese perché nei primi anni di età tende a familiarizzare con i suoni dell’altra lingua riuscendo a percepire la distinzione tra quelli della sua lingua madre e quelli dell’altra che sta imparando.
Come proporre la lingua inglese ad un bambino piccolo? Ce ne parla Elisa Rosellini, Magic Teacher di Hocus&Lotus, esperta di glottodidattica infantile. Elisa organizza corsi per tutte le età in Versilia seguendo il metodo psicolinguistico Hocus & Lotus concepito all’inizio degli anni Novanta in risposta al fallimento degli approcci tradizionali
"Hocus & Lotus sono i due dinocroc un po’ dinosauri e un po’ coccodrilli che accolgono i bambini nel loro mondo fantastico. Un mondo dove ci si diverte in un’altra lingua, dove all’inizio non si capisce quasi nulla e alla fine si parla senza sforzi, divertendosi. Succede a tutti, è scientificamente provato, perché il metodo psicolinguistico propone e sollecita il naturale apprendimento della madrelingua. D’altra parte, studiamo l’italiano a scuola, quando già lo parliamo da anni: ebbene, nel mondo di Hocus & Lotus va uguale anche per l’inglese e non solo, poiché i bimbi (0-11 anni) lo imparano un’avventura dopo l’altra, partecipando alle esperienze dei due dinocrocs e guidati dalle Magic Teachers, maestre anche di empatia in grado di scatenare e soddisfare la loro necessità di essere compresi e di comunicare, ovvero la molla all’origine del linguaggio. "
Come nasce questo metodo basato sull'empatia, sul divertimento e l'utilizzo di tutti i sensi?
"Concepito all’inizio degli anni Novanta dalla professoressa Traute Taeschner, ordinaria di Psicologia dello Sviluppo del Linguaggio e della Comunicazione all'Università La Sapienza di Roma, il metodo psicolinguistico di Hocus & Lotus è la risposta al fallimento degli approcci tradizionali, per lo più incentrati sullo studio della grammatica. Qui non si studia sui libri aperti sui banchi: qui si sta in cerchio, ci s’infila una maglietta, si recita una formula magica e si va alla scoperta delle sceneggiature teatrali che incastrano in un’altra lingua la routine a misura di bambino. Qui la progressione è lessicale, non grammaticale e ogni scenario crea le condizioni per imparare parole nuove. Qui le maestre sono magiche perché quando indossano la maglietta e raccontano le storie non parlano né capiscono più l’italiano ma hanno tutte le intenzioni di comunicare e ci riescono. Come? Non solo in virtù della loro formazione professionale – linguistica, in glottodidattica infantile e in drammaturgia – ma anzitutto conquistando i piccoli con un sorriso, tenendoli agganciati con lo sguardo e costruendo con loro relazioni affettive così da incoraggiarli a lasciarsi andare, a srotolare la nuova lingua e ad usarla per dare nuova forma e voce ai pensieri."
In pratica come funziona la lezione?
Attraverso un vero e proprio teatro mimico e gestuale articolato in sei copioni all’anno per 5 anni, Hocus & Lotus e le magic teachers fanno sì che il significato delle parole e delle frasi si apprenda attraverso un lavoro attivo, laddove l'azione scenica dà senso al suono delle parole e la nuova lingua diventa, concretamente, una lingua veicolare. Ragion per cui il metodo è adatto all'apprendimento di tutte le lingue, anche quella materna, ed è utilizzato con successo anche in ambito logopedistico, in presenza di spettro autistico o di sindrome di Down.
Il ruolo della famiglia: in che modo proporre l'inglese anche a casa, anche per i genitori che non conoscono la lingua?
"Va da sé che se imparare è come crescere e un pasto a settimana non basta per diventare grandi, anche Hocus & Lotus richiedono un po’ di tempo tutti i giorni, rendendo il supporto della famiglia tanto necessario quanto sostenibile. Nello specifico, infatti, si tratta di sottoporre ai figli un cartone animato al giorno, un librino la sera prima di dormire, qualche canzoncina in macchina, e tutto dopo un po' sembrerà più che naturale"
Per maggiori informazioni sul metodo Hocus&Lotus: www.hocus-lotus.edu